#Venezia76: Rassegna Stampa dedicata alla madrina Alessandra Mastronardi

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Un’ampia rassegna stampa dedicata all’attrice Alessandra Mastronardi, madrina del 76°Festival Internazionale del Cinema di Venezia, che ieri è sbarcata al Lido e successivamente è stata fotografata in spiaggia in occasione del tradizionale photocall della madrina. Troverete prime pagine, articoli, interviste e tanto altro. Aggiorneremo questo post in modo da poter avere la rassegna stampa del giorno sempre in evidenza. Per gli articoli dedicati ai giorni precedenti dovrete semplicemente scorrere verso il basso. Vi ricordiamo inoltre che per leggere gli articoli dovete cliccare sulle immagini per ingrandirle. Buona lettura!:

ALTRE RIVISTE:

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RASSEGNA STAMPA DEL 03 SETTEMBRE:

RASSEGNA STAMPA DEL 01 e 02 SETTEMBRE:

RASSEGNA STAMPA DEL 30 e 31 AGOSTO:

Da Amica Magazine (Intervista):

Ci vuole coraggio a fare la madrina di Venezia 2019… E lei ne ha da vendere. Le sfide non l’hanno mai spaventata, anzi! Da sempre Alessandra Mastronardi continua a mettersi alla prova, migliorandosi. Oggi, dopo una serie di successi internazionali e dopo la scelta di restare a vivere a Londra, nonostante alcuni momenti difficili, la attende il ruolo di madrina del Festival di Venezia 2019. È già prontissima per condurre la serata di inaugurazione di Venezia 2019, quella del 28 agosto. Ma continua a studiare. Se adesso taglia il nastro, il 7 settembre chiuderà le danze. Annuncerà i Leoni e gli altri premi ufficiali. Ma c’è tempo… Dopo giornate come questa, con oltre «300 appuntamenti» (parole sue) da incastrare, e prima che la Brexit cambi tutto («Speriamo di no, siamo tutti in balia delle prossime decisioni») si prepara a una prima volta da far tremare i polsi!

Hai detto di aver “pianto di gioia” alla notizia della nomina a madrina di Venezia 2019: adesso che ci sei dentro, come ti senti?
Sarà una grandissima responsabilità. Un bellissimo ruolo, che già inizia a pesare sulle spalle. Anche perché vengo dopo i “padrinati” di Alessandro Borghi e Michele Riondino… Sono molto contenta, e fiera che abbiano scelto me. Per la fiducia e l’onore.

E come lo stai vivendo?
Ho già smesso di dormire la notte, ovviamente! Ma io sono un po’ agitata di mio nel quotidiano, come tutti sanno. Ora pensiamo alla serata inaugurale, poi ne riparliamo. Poi ci sarà la chiusura, certo, ma almeno per qualche giorno me la potrò godere.

Cosa conti di fare, tra una festa e l’altra?
Vedere tanti film! Sono contenta, curiosa ed emozionata di poterlo fare… Ho già prenotato i biglietti per le proiezioni mattutine. Non vedo l’ora di vedere Storia di un matrimonio di Noah Baumbach. E il film di apertura di Kore-eda, La vérité. Ma anche Joker. O gli italiani, come Martin Eden di Pietro Marcello: devo assolutamente vederlo. Sono curiosissima di vedere J’Accuse di Roman Polanski, controverso e intrigante. E Gabriele Salvatores! Ho visto il trailer e mi son detta: “Wow, voglio vederlo”. Sono davvero super gasata!

Nei comunicati ufficiali si parla solo di conduzione. Perché non ti chiamano madrina?
Lo ignoro. Forse perché è una connotazione molto italiana. A Cannes c’è la maîtresse des Cérémonies. Ma se parlo di “Godmother” agli amici o al mio ragazzo, giustamente non capiscono. Devo dirgli che presenterò la serata… Però a me piace tantissimo come termine, la trovo molto azzeccata. Sembra una cosa di famiglia, come la madrina del battesimo…

Un modo per sublimare la possibile maternità di cui parlavamo l’anno scorso?
Si, per adesso si!

Continua a non essere in programma?
Esatto. Se fosse, che ben venga, ma queste cose non si programmano. E forse è la loro bellezza.

Madrina chiama abiti, tutto a posto da quel punto di vista?
Prove abiti: fatte! Tutte! Poi quest’anno la Mostra ci teneva molto ad avere una presenza quasi costante della madrina. Quindi avrò tante occasioni di indossare abiti bellissimi, in più di due serate. Sono felicissima!

Hai fatto tutti i compiti, insomma?
Ho il mio piccolo copioncino. Il mio discorso scritto, che ogni giorno ripeto, ripeto e ripeto e ripeto. Tutti mi dicono di stare serena, ma è la cosa peggiore che possano dirmi! È come dire a una persona che sta per fare Bungee Jumping “non ti preoccupare, andrà tutto bene”. Ci mancherebbe, ma non dirmelo adesso! E invece tutti insistono: “Stai tranquilla”…

Come sai, a Roma si dice “tranquillo”…
“Ha fatto una brutta fine”! Che non dico mai per eleganza, ma conosco… e ci penso sempre!

Hai chiesto consigli a qualcuno?
Ho passato una meravigliosa estate con Isabella Ferrari. Mi diceva: “Amore, non ti preoccupare, alla fine guarderanno tutti solo l’abito”. Oppure: “Respira, rilassati, scegli un punto nella sala e guardalo fisso”. Ho anche scambiato qualche battuta con Alessandro Borghi, mi è piaciuto molto come ha presentato.

Tornando agli abiti, ce ne sono alcuni su cui punti particolarmente o che ti hanno ipnotizzata?
Eh si, certo! Più di uno, ma non posso dire quali. Magari successivamente! La maggior parte sono di stilisti italiani, per omaggiare il Made in Italy. E alcuni sono decisamente delle scelte particolari. Insolite. Non sono abiti che ti aspetteresti da me, o su un carpet. Abbiamo voluto giocare con linee diverse… Oddio, quanto vorrei dirtelo! Non posso proprio! Diciamo che spaziamo da abiti molto femminili a tagli più maschili e rigorosi.

Posso azzardare che siano queste linee maschili a stuzzicarti?
Si… A me piacciono le sfide. Avere abiti diversi da quello che ho sempre messo mi intriga, è divertente. Alcuni sono molto belli, spero piaceranno indossati da me.

Dubito avrai problemi a piacere…
Speriamo!

Hai dubbi?
No! Meglio non averne.

È la tua regola di vita o hai altre massime?
Mio nonno, napoletano, diceva: “Non si può mai stare quieti”. Bisogna stare attentissimi! La ricerca della felicità è una cosa delicatissima. Una volta trovata non bisogna dirlo ad alta voce, o qualcosa si rovina.

Quindi meglio non chiedertelo, se sei felice?
No! La sto ancora cercando. La felicità è difficile, devono combaciare troppi fattori, anche esterni. Si predica sempre bene, ma poi si razzola così così.

Nel tuo prossimo film Si muore solo da vivi, la tua Chiara è un amore che torna dal passato… Nella tua vita gli ex hanno qualche speranza?
Sono bellissimi e pericolosissimi… Ma quando sono amori, prima o poi, in un modo o nell’altro, tornano. E a molti capita di riscoprirsi positivamente. Diciamo che la speranza c’è sempre.

RASSEGNA STAMPA DEL 29 AGOSTO:

Da Glamour (Intervista):

La sua prima volta come madrina è stata indubbiamente uno dei momenti maggiormente intensi dell’inaugurazione della 76esima edizione della Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia, «un nuovo inizio», dice, da cui poter ripartire più forti di prima: è così che Alessandra Mastronardi si consacra tra le donne, e volti, da continuare a osservare e Venezia 2019 è una conferma. Nessuna paura dunque, semmai la grinta di chi la vita se l’è conquistata gradualmente, senza sconti, superando semmai tanti pregiudizi.
I risultati, però, dopo 20 anni carriera, l’hanno ripagata in affetto e riconoscimenti, divisa tra serie televisive di successo, I Medici, o il recente Master of None, cinema italiano e internazionale (diretta tra gli altri da Woody Allen e Anton Corbjin), facendola diventare una delle poche attrici chiamate a rappresentarci fuori dal nostro paese, nonostante sia “emigrata” da qualche tempo a Londra.

In questi giorni intorno a te c’era davvero affetto vero, come ci si sente?

“Di prime volte ce ne sono molte, sono sincera, non me l’aspettavo tanto calore. Essere arrivata qui, davanti ad una platea del genere, è il traguardo inseguito, ma nello stesso tempo coincide con un taglio del nastro, come entrare in una era della vita e carriera rinnovata, così pensando alla mia femminilità, nell’essere donna. Non ho mai amato parlare per massimi sistemi, la chiave l’ho trovata rivolgendo parole semplici, concrete, che potessero riflettere quella che sono io”.

Se parti dagli inizi, cosa ti viene in mente?

“Cominciando molto presto ho imparato tutto sul campo, quindi paradossalmente c’ho messo più tempo, accettando i miei limiti, debolezze, fragilità, gli ostacoli che alla fine ognuno di noi tende, desidera, superare per se stesso, per crescere. La sensazione, oggi, è come quando dopo l’università, termini uno stage importante, ti affacci ad altro, ora vorrei buttarmi nel mondo degli adulti (ride, ndr). Mi viene in mente però l’Alessandra che a 13 anni scopriva l’amore del cinema andando a vedere Jurassic Park, o per La Dolce Vita di Fellini, il preferito di mia madre, così per Fronte del Porto, con Marlon Brando, la pellicola legata a papà. In fondo non è sbagliato guardarsi indietro”.

Quanto è stato difficile trovare il percorso giusto, te lo sei mai chiesto?

“La sfida quotidiana è molto complicata, mantenere l’equilibrio tra il tuo paese d’origine, chi sei, la tua identità e le ambizioni, non ho mai creduto ai confini, ai muri, un attore lo è sempre, anche in altre lingue”.

Da qualche anno, infatti, hai deciso di vivere all’estero.

“Lì avevo seguito un amore, poi sono rimasta per seguire me stessa”.

Tante incognite?

“Inizialmente, ma se mantieni lucidità e i tuoi punti fermi non crolli”.

Quali sono i tuoi?

“La famiglia, gli amici, mi fanno tenere i piedi per terra, non mi nascondono nulla, dicono soprattutto la verità e sono realistici. Il modo migliore di condividere è trovare una consapevolezza maggiore nel dove potermi spingere, si cade spesso in questo lavoro, il bello sta nel rialzarsi!”.

A proposito di legami, sul tuo profilo Instagram ricorrono le foto di tua sorella, che rapporto vi lega?

“Abbiamo cinque anni di differenza, la considero però il mio rovescio. Siamo molto complici, simili, eppure diverse, è come il concetto di yin e yang, bianco e nero, quello che io non ho di mio padre, lei ce l’ha”.

Ad esempio?

“È un uomo molto cervellotico, un po’ filosofo, un po’ psicologo, e amante del cinema, mi sento malinconica come lui, da mia madre c’è l’energia, pura luce, mia sorella è così, due parti della stessa medaglia”.

Torniamo al lavoro, nel 2020 (uscirà ad ottobre, ndr) tornerai nei panni, per la terza stagione, de I Medici.

“Il mio personaggio sarà meno presente, questo per dare maggior spazio alla famiglia, di fatto ero un elemento di disturbo (sorride, ndr), ma la scommessa con Netflix è stata sorprendente. La serie ha preso sempre più vigore, saremo tutti più invecchiati, cupi, austeri, bellezza e decadenza insomma torneranno a giocare un ruolo fortissimo”.

Hai tempo, dall’altra parte, di seguirne?

“Ne sono malata! C’è La casa di carta, ma in particolare The Crown, adoro quelle in costume, storiche, o Broadchurch, This Is Us, oppure crime action tipo Now You See Me”.

Al cinema invece (uscirà a ottobre, ndr) ti vedremo in Si muore solo da vivi, chi sarai?

“Il nesso tra passato e futuro del protagonista, interpretato da Alessandro Roja. Nonostante lo sfondo, il post terremoto dell’Emilia avvenuto nel, è una piccola storia d’amicizia in cui ritrovarsi, anche nelle responsabilità”.

Qui a Venezia passeranno tante altre attrici, c’è qualcuna in particolare che attendi con ansia?

“Prendere le distanze da ciò che attrae è la cosa maggiormente complessa, però credo di aver fatto mie molte emozioni trapelate nelle donne ammirate, spero di poter, un domani, mostrare sul campo che qualcosa c’è, oltre a quello che si è visto”.

Un nome me lo dai?

“Facile, Meryl Streep, se riuscissi solo a fermarla… la amo da sempre ne La scelta di Sophie, strappa l’anima”.

E a chi ti identifica, invece, come punto di riferimento, come rispondi?

“Con orgoglio e imbarazzo, ma gli dico di non farlo, la cosa importante è seguire se stessi”.

RASSEGNA STAMPA DEL 28 AGOSTO:

RASSEGNA STAMPA DEL 27 AGOSTO:

RASSEGNA STAMPA DEL 26 AGOSTO:

Da “Il Messaggero”:

Domani sera tutti gli occhi saranno puntati su di lei: Alessandra Mastronardi, 33 anni, origini napoletane e carriera internazionale, aprirà (in abito nero) la 76ma Mostra di Venezia nel ruolo di madrina e la chiuderà il 7 settembre. «Ansia, senso dell’onore, gratidudine verso Alberto Barbera e la Biennale e un terrore grande così»: questi gli stati d’animo che l’attrice confessa alla vigilia dell’inaugurazione. Bellezza delicata e volontà d’acciaio, talento naturale e un impegno «da soldatino» spalmato tra cinema, tv e teatro, la ex Eva della serie-cult I Cesaroni lavora da quando era adolescente e ha alle spalle film con Cristina Comencini (La bestia nel cuore), Robert Pattinson (Life), Woody Allen (To Rome with Love),serie internazionali come Master of None, I Medici, Us e la aspetta ora la terza stagione de L’Allieva. Vive da 4 anni a Londra con il fidanzato, l’attore scozzese Ross McCall, e non vede l’ora di essere al Lido «per guardare un film dietro l’altro». Con due accompagnatori speciali.

Chi saranno?
«I miei genitori. Sei anni fa andai alla Mostra con mia madre che mi disse: Chissà se un giorno farai la madrina e io le risposi che era impossibile. Ora fare il red carpet con lei sarà particolarmente emozionante».

Sa già cosa dirà nel suo discorso inaugurale?
«Certo, l’ho scritto da un pezzo ma ogni giorno correggo, tolgo, aggiungo. Mi rappresenta perché è una dichiarazione d’amore nei confronti del cinema: ci sono dei film che ti cambiano la vita, smuovendo le tue emozioni più profonde».

Ce n’è uno anche per lei?
«Nuovo Cinema Paradiso. Lo vidi a 12 anni e decisi che avrei voluto far parte di quel mondo. Non sapevo da dove e come cominciare, ma la voglia di recitare nacque così».

Lo ha mai detto al regista Giuseppe Tornatore?
«No, non l’ho mai incontrato. Ma mi piacerebbe molto lavorare con lui. Facciamoglielo sapere…».

Si sente sotto-utilizzata dal cinema italiano?
«Non giro un film dietro l’altro perché le serie mi tengono impegnata per mesi. E a malincuore ho rifiutato dei film a cui tenevo. Ad ottobre uscirà l’ultimo che ho interpretato: la commedia Si muore solo da vivi di Alberto Rizzi».

Ha inziato a recitare a 14 anni, nella serie Amico mio 2, e non si è più fermata. Il lavoro le ha rubato la giovinezza?
«Quando decisi di fare l’attrice, i miei erano terrorizzati. Papà, che fa lo psicologo e ha una laurea pure in filosofia, temeva che perdessi la scuola. Così abbiamo fatto un patto: avrei accettato solo lavori che non m’impegnassero per più di una settimana. Quell’apparente ingiustizia mi ha permesso di rimanere bambina. E di apprezzare la compagnia delle persone più grandi».

Nella sua cameretta teneva appesi i poster dei divi?
«Per forza: avevo Marlon Brando, Leonardo DiCaprio e Sofia Loren, il mio mito, che ho poi incontrato sul set di una pubblicità. Era vestita da suora e, quando ha accettato di posare con me, si è girata di scatto. Nella foto si vede solo il capello e io devo spiegare che si tratta di Sofia».

Il cinema, secondo lei, continua a discriminare le donne?
«Penso che dovremmo essere rappresentate di più e lo scossone assestato dal movimento #MeToo è stato salutare: ha permesso che si parlasse del problema».

Lei è mai stata molestata?
«Ricordo un solo episodio spiacevole. Quando avevo 20 anni mi ritrovai in una situazione ambigua. Ma dopo aver messo a posto il tipo che ci provava me la sono data a gambe. Consiglio a tutte le donne di non essere ingenue: la guardia va tenuta sempre alta».

Il regno Unito è ormai casa sua?
«Casa mia è dove vivono i miei genitori, cioè Roma. Ma adoro Londra. Spero che la Brexit, in cui sono purtroppo incappata, avvenga in accordo con l’Europa. Altrimenti avremo bisogno del visto anche per entrare nel Regno Unito. Io non ho votato, ma non sarei mai uscita».

Sposerà il suo compagno?
«Per ora no, siamo fidanzatissimi ma si vedrà».

C’è un ruolo che le è rimasto dentro più degli altri?
«Angela, la moglie di Elio Germano nel film di Giovanni Veronesi L’ultima ruota del carro. È una donna semplice, ricca di valori. Una supereroina dei nostri giorni».

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Da “RbCasting”:

Lui è Simone Belli, il make up artist delle dive. E poi Lei, Alessandra Mastronardi, una delle attrici italiane più amate in Italia e all’estero, la madrina quest’anno della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019). Sono loro la nuova coppia protagonista della rubrica “Le parole che non ti ho detto”.

1. Si preannunciano giornate impegnative, tanti eventi, tanti flash e tantissima salsedine. La tua agenda da madrina sarà fitta di impegni e la beauty routine potrebbe risentirne. Come curerai la pelle del tuo viso? La prima cosa che farai appena ti svegli e prima di andare a letto.
Dopo aver fatto una bella doccia con getto finale freddo, olio per la pelle e crema idratante giorno. E prima di andare a letto sempre una crema notte e una per contorno occhi.

2. Sbircia pure nella mia borsa e scegli una cosa che porteresti nella tua pochette prima di una serata importante.
Prenderei tutto!!!! Un balsamo illuminate che può andar bene anche sulle labbra.

3. Sai che a me piace sperimentare con i look. Hai già in mente un make up per il carpet più importante di Venezia?
Ne ho tantissimi ma credo che conoscendoti affiancheremo il giusto make up con il giusto outfit.

4. Sai già che brinderemo con tantissimo champagne, la madrina del festival va festeggiata come si deve. Hai già pensato che ti servirà un rossetto waterproof?
Ma perché esistono anche i rossetti waterproof???!

5. Con me puoi essere sincera, dopo gli eventi ci piace riguardare le foto della sera prima. Qual è stato l’evento in cui hai pensato “quel make up mi fa sembrare una matta!”?
Lo ammetto, con te non mi è mai capitato…

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