“L’Allieva”: Rassegna Stampa

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Buon mercoledì! Iniziamo subito la giornata con un’ampia rassegna stampa dedicata alla fiction “L’Allieva”, con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale: abbiamo infatti diciassette fantastici articoli presi da varie riviste e quoditiani, su cui sono presenti anche tante foto inedite!

– Telesette (N.39 del 27 settembre 2016)

– Tv Mia (N.38 del 27 settembre 2016)

– TelePiù (N.39 del 25 settembre 2016)

– DiPiù Tv (N.38 del 27 settembre 2016, nell’ultima foto Lino Guanciale parla della sua esperienza lavorativa avuta con Alessandra sul set)

– DiPiù Tv (N.43 del 01 novembre 2016, intervista doppia ad Alessandra e a Lino Guanciale)

– Silhouette Donna (29 agosto 2016)

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– In famiglia (8 ottobre 2016)

– Donna al Top (30 settembre 2016)

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– Tv RadioCorriere (N.38 del 26 settembre 2016)

– Brochure News Rai (N.47 del 19 settembre 2016)

– Nuovo Tv (N.39 del 4 ottobre 2016)

– Tv Sorrisi e Canzoni (N.39 del 21 settembre)

– Leggo (20 settembre 2016)

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– Vero Tv (N.39 del 4 ottobre 2016, solo copertina)

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– DiPiù (N.41 del 17 ottobre 2016, solo copertina)

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Concludiamo la rassegna stampa di “L’Allieva” con altre due interviste ad Alessandra pubblicate online:

Da “La Repubblica” – Alessandra Mastronardi è Alice: “Ci vuole coraggio a essere giovani oggi”

L’attrice è protagonista de ‘L’allieva’ in cui interpreta una giovane e maldestra specializzanda in medicina legale, trasferitasi a Roma dalla provincia, che deve barcamenarsi tra casi d’omicidio, lo studio e una complicata vita sentimentale. La precarietà di una generazione, unita all’entusiasmo e al coraggio di realizzare i propri sogni ha il volto di Alessandra Mastronardi, protagonista su Rai 1 de L’Allieva, la nuova fiction in sei puntate prodotta da Endemol Shine Italy per Rai Fiction con Lino Guanciale, tratta dai romanzi di Alessia Gazzola. A metà strada tra il giallo e la commedia sentimentale, la serie è tratta dai primi tre romanzi della giovane scrittrice messinese: L’Allieva, Un segreto non è per sempre e Sindrome da cuore in sospeso (ed. Longanesi). La sigla iniziale e parte della colonna sonora sono affidate al duo The Shalalalas.

Alessandra Mastronardi, ci racconti chi è la protagonista Alice Allevi
“Alice è una giovane studentessa di medicina che chiede l’internato a medicina legale per specializzarsi. Sceglie questa strada per istinto e indecisione, e un po’ perché incontra l’uomo dei suoi sogni e scopre che è un medico legale: CC ovvero Claudio Conforti, interpretato da Lino Guanciale che diventerà il suo più dolce incubo”.

Diversi temi si intrecciano nella serie, ma il principale sembra essere l’incertezza…
“L’incertezza è il tema fondamentale, direi la linea guida della serie: l’incertezza nel lavoro, sul proprio futuro, sulla scelta del proprio lavoro, sul luogo in cui vivere – se in città o in provincia a Sacrofano – l’incertezza nell’amore, non sapendo scegliere tra una storia più sicura, che è quella che regalerebbe l’altro protagonista maschile che è Arthur, interpretato da Dario Aida, o l’amore più travagliato, passionale e quasi irraggiunginbile verso CC…”

Lei ha trovato molto presto la sua strada, ma vede tanta incertezza tra i suoi coetanei?
“Chi come me riesce a trovare un lavoro tramite la propria passione è fortunato. Così come è importante seguire la propria passione, come dice Alice nel suo monologo iniziale: “Bisognerebbe sempre seguire i propri sogni di bambina, senza lasciarsi fuorviare dai corsi preuniversitari” dove spesso si sceglie il male minore ma mai quello che si desidera realmente fare. Ci vuole tanto coraggio ad essere giovane oggi”.

Oltre a essere una pasticciona sentimentale alla Bridget Jones la protagonista Alice è anche un’investigatrice…
“Sì, c’è anche un velo di giallo. Alice si imbatte nei casi più intricati e complessi e ha un sesto senso che nei modi più rocamboleschi la porta spesso alla soluzione dei ‘casi'”.

Alessandra, lei è diventata molto popolare a vent’anni. E’ stato difficile non restare intrappolata da Eva dei Cesaroni?
“Mi rendo conto che vengo tuttora riconosciuta e identificata con Eva dei Cesaroni che oggi interpreta Alice Allevi. Ho imparato a conviverci. Se magari all’inizio potevo non apprezzarlo ora capisco il significato: Eva è stata un personaggio così amato che è solo difficile che un altro personaggio sia amato altrettanto. Spero che Alice sia amata tanto quanto lo era Eva, sarebbe una vittoria enorme”.

Hai interpretato nella tua carriera molte serie tv, tra cui una delle più belle è Romanzo Criminale, quali sono i tuoi gusti in tema di serie?
“Sono una mangiona di serie, faccio binge watching, ora con Netflix è fantastico, una bulimia totale di serie. La mia serie del cuore è Grey’s Anatomy, che ha anche superato Sex&The City. Per Game of Thrones non esco la sera, mi piace anche Master Of None, Grace & Frankie, adoro Jane Fonda e non vedo l’ora che esca la terza stagione. Potrei continuare per ore…”

Questa serie dimostra che i ruoli al femminile non mancano.
“Forse al cinema non ci sono molti ruoli al femminile, ma in televisione nell’ultimo anno la Rai ha regalato moltissimi ruoli al femminile. Forse al cinema siamo meno rappresentate…”

Altri progetti in tv?
“Sto girando una serie top secret a New York e la prossima stagione su RaiUno sarò in un film in due puntate firmato LuxVide che si intitola C’era una volta Studio Uno. Io sono una segretaria incaricata di far entrare il pubblico nello studio e rilevare l’indice di gradimento del pubblico, era uno strumento “umano” per capire il gradimento del pubblico”.

Da “Velvet Cinema Italia” – Alessandra Mastronardi, con “L’allieva” ogni martedì su Raiuno dal 27 settembre

E’ soddisfatta Alessandra Mastronardi del personaggio di Alice, scaturito dalla penna di Alessia Gazzola, che le da la possibilità finalmente di indossare il camice. “Non è un ospedale ma un obitorio. Ma che problema c’è? Io sono dottoressa lo stesso. Non è che stiamo a sottilizzare”.

Chi è Alice Allevi?

“E’ una studentessa di medicina che per specializzarsi chiede il dottorato in “Medicina Legale”. E’ sognatrice, entusiasta e imbranata, inciampa spesso e fa figuracce: un po’ una “Bridget Jones” della “sala settoria”. Intorno a lei ci sono il dottor Claudio Conforti, il suo mentore per cui ha un debole e il reporter Arthur Malcomess, affascinante, irrequieto e idealista. Io contesa da due uomini. Wow!”

C0sì la situazione sentimentale si chiarisce prima.

“No perché non sono solo io a essere innamorata del bel dottor Conforti, ma anche la mia rivale Ambra, interpretata da Martina Stella. La collega che nessuna donna vorrebbe mai nella vita. Bionda, bellissima, un fisico mozzafiato e pure intelligente. Avesse un difetto almeno. Il suo personaggio è odioso tanto quanto lei nella realtà è simpatica. Infatti per stemperare tutto l’odio accumulato durante le riprese Martina cercava di farci ridere e di scherzare il più possibile”.

Se questa serie è un “medical drama” che c’entrano gli omicidi?

“Alice è una ragazza curiosa e questa sua dote la spingerà a “indagare” quando dall’autopsia le cose non le tornano. Certo essere perennemente con la testa tra le nuvole e un po’ maldestra non l’aiuta, ma la buona volontà e il fatto che, conscia dei propri difetti, si impegni il doppio, le permettono di vedere quello che altri non vedono. Di fondo ha un grande intuito e una predisposizione naturale per la medicina legale”.

Quanto del personaggio di Alice corrisponde ad Alessandra?

“Quasi niente. Forse l’entusiasmo e la passione. Lei sembra non andare mai a fondo negli sguardi, nelle movenze. Non è quasi mai concreta. Io sono tutto il contrario. Da brava napoletana sono schietta, sincera e pratica. Forse tutte e due affrontiamo gli eventi con l’animo pulito di una bambina ma a differenza di Alice non mi angoscio più di tanto. Io vivo per le nuove esperienze anche se nella vita reale poi riconosco i miei limiti”.

A proposito di nuove esperienze: ora vivi a Londra.

“E’ stata una scelta dettata dall’amore e dal lavoro. Dall’amore perché con il mio fidanzato, l’attore irlandese Liam McMahon, abbiamo deciso di dare una svolta al nostro rapporto dopo anni di lontananza e una lunga pausa. E anche dal lavoro perché a Londra ci sono tante possibilità. Il mondo del lavoro, soprattutto il mio campo, oggi grazie ai social network si è ristretto quindi puoi tranquillamente vivere in un posto e lavorare in un altro. Tanto facendo l’attore ti sposti praticamente sempre. Londra però offre più chance perché si producono più film, telefilm, corti e tanti altri progetti interessanti. Ci provo. Dopo “To Rome with Love” di Woody Allen e “Life” di Anton Corbijn ci ho preso gusto con i film stranieri. Anche ora sto lavorando su un progetto straniero ma purtroppo non posso raccontarvi niente di più”.

Come sei cambiata da Eva Cudicini dei “Cesaroni” a “Alice Allevi” de “L’allieva”?

“C’è tutto un mondo in mezzo. C’è un abisso. Oggi vivo lontano per amore, ho tagliato, anche se con grande sofferenza, il cordone ombelicale con la mia famiglia e provo a tuffarmi nel mercato internazionale. Sono cresciuta, così come è cresciuta la passione per il mio lavoro. Mi sento privilegiata per aver potuto fare della mia passione principale il mio lavoro. C’è chi mi chiede se mi sento fortunata per essere stata presa anni fa nei “Cesaroni” ma io mi sento fortunata ogni giorno della mia vita”.

Prossimi impegni, a parte il progetto straniero “top secret”?

“Mi vedrete a gennaio sempre su Raiuno in una “minifiction” in due episodi intitolata “C’era una volta Studio 1” per Luxvide con Diana Del Bufalo, Giusi Buscemi. Per farla mi sono tagliata i capelli, mi sono fatta il “frangettone” e all’inizio non riuscivo a “vedermi” allo specchio. Però che bello, quello è un periodo degli anni sessanta in cui le gonne salivano sempre più su e i corsetti sparivano man mano. Mi sono divertita moltissimo”.

Hai un aspetto radioso. Merito dell’amore?

“Dell’amore, del lavoro, della nuova casa, della mamma, del papà, della nonna, delle sue altre quattro figlie che sarebbero poi le sorelle di mia mamma, del mio gatto, dei mei cugini, di tutta la mia grande tribù metà napoletana e metà molisana come sono mio padre e mia madre. Sono così felice che quasi quasi, nonostante da buona napoletana ami il sole, quasi non mi accorgo più che Londra è tanto grigia”.

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