Da Amica Magazine:”Alessandra Mastronardi – Ecco perché non farò L’Allieva 4″

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I sogni da realizzare, le paure, le vacanze, il lockdown e il ritorno al lavoro, i progetti futuri e quelli presenti: l’attrice Alessandra Mastronardi si racconta ad Amica Magazine. Leggiamo di seguito l’intervista completa:

Alessandra Mastronardi è sul set di L’allieva 3. Al trucco, quello dell’epoca Covid-19: «Hanno tutti la mascherina chirurgica e la visiera di plastica. È un po’ alienante, ma necessario». Distanze, misure di sicurezza… Alessandra Mastronardi, tra un ciak e l’altro, chiacchiera con AMICA.IT.

Partiamo subito dalla tua Alice Allevi: confermi che questa sarà la tua ultima stagione?
Era in preventivo fin dall’inizio. Non ho mai voluto eccedere nelle serie tv. È una forma di rispetto verso il personaggio, la storia, il progetto. Metto sempre tutta me stessa in quello che faccio. Con Alice siamo state amiche per tre stagioni. Mi ci sono buttata dentro immediatamente. È inevitabile, proprio per questo mio “approccio”, che a un certo punto io senta che il cerchio si sta chiudendo. Che non ho altro da dare. Le cose finiscono. Non mi piace arrancare… Non ho mai nascosto che non volevo restare Alice per sempre. Però la amo così tanto che… Insomma vedremo cosa succederà per l’Allieva 4. Intanto concentriamoci sulla 3…

Sarai felice anche per Si muore solo da vivi, il tuo nuovo film. È il più visto nei cinema appena riaperti. Sei la regina del box office.
È un segno bellissimo. Penso che la cosa più difficile e in questo momento sia tornare a fidarci. La sindrome della capanna è naturale. Se penso al futuro, credo che avremo tutti più paura degli altri. Ma dobbiamo ricominciare. Questo è il mestiere più bello del mondo, per noi che lo facciamo e per chi viene a godere di un film, uno spettacolo, un concerto.

Nel film sei Chiara. Il regista Alberto Rizzi la definisce “l’amore perduto e sempre ricercato” del protagonista.
È un personaggio che ho amato da subito. Il film racconta la storia di Orlando (Alessandro Roja) che a 40 anni si ritrova con la vita sconvolta dal terremoto in Emilia del 2012. La nipote orfana di cui occuparsi, e il ritorno di Chiara. Che però sta per prendere un’altra strada…All’inizio, Chiara è quasi antipatica. Poi però è lei che aiuta lui a rimettere ordine tra i pezzi della sua vita sentimentale e non solo. È un po’ il suo grillo parlante. Gli insegna che non dobbiamo abbandonarci al dolore. Mai. E poi è una che sa cambiare: fa davvero un’inversione a U. Ma non spoileriamo…

La scena in cui fate l’amore, ha come sottofondo musicale un invito a lasciarsi andare. Ti è capitato di cedere allo stesso bisogno/forza?
Sempre! Io vivo d’istinto. Poi torno sui miei passi e cambio opinione, decisioni. Mi lascio portare dalla corrente, più che andarci contro. Non mi piace sentirmi stretta, prigioniera di una situazione. Forse dovrei trattenermi un po’ di più…

Sei sempre stata così o questo lavoro ti ha, diciamo, “disegnata” così?
A 12 anni ero sul set. La mia adolescenza l’ho vissuta “grazie” a Eva de I Cesaroni, interpretandola. Alice di L’allieva mi ha fatto provare l’esperienza delle coinquiline. Ma i miei maestri di vita sono stati gli incontri, viaggi, culture, filosofie con cui sono entrata in contatto. Grazie a loro sono curiosa del mondo esterno. Per me non ci sono barriere, confini.

A proposito di L’allieva 3: hai accennato a una new entry.
Più di una. Arriveranno Giacomo, il fratello del personaggio di Lino (Guanciale, ndr). Antonia Liskova che sarà la nuova direttrice dell’Istituto di Medicina Legale. Si smuoveranno le carte, diciamo. Ma niente triangoli sentimentali. È un bel personaggio, che aiuterà e sarà di ispirazione ad Alice.

Come lo è stata tua madre per te? Hai postato su Instagram una sua bellissima foto. Vi assomigliate tantissimo…
La chiamo ancora mami. Mi manca quando siamo lontane. Ha sempre lavorato, 12 ore al giorno, 6 giorni su 7. Lei e mio padre hanno una scuola di formazione universitaria. Ma per me e mia sorella ci sono sempre stati…

Durante la quarantena, il tuo fidanzato Ross McCall era al tuo fianco. Avete girato anche un mini film, condiviso sul tuo Instagram.
È arrivato a Roma con l’ultimo volo da Londra. Poi hanno chiuso gli aeroporti. Per noi che avevamo sempre vissuto lontani, è stato come un messaggio. Ci siamo ritrovati insieme per tre mesi.

Come è andata?
Ci siamo amalgamati. Eravamo abituarci a dirci “ci vediamo a Roma? A Los Angeles? O a Londra?”. Non eravamo mai stati insieme 3 mesi 24 ore su 24. All’inizio avevo le liste, come tutti: libri, film, serie tv… E pensavo ai progetti saltati, avevo l’ansia notturna. Poi, anche grazie a lui, mi sono lasciata andare. La mia routine è stata una non routine. Yoga, mediazione, stare a letto, guardare le serie in streaming. Ho superato presto la paura di annoiarmi. Mi sono lasciata andare anche al non fare nulla.

Paure?
Ovvio. Quando siamo usciti da lockdown, siamo andati al nostro ristorante preferito. Lo desideravamo così tanto. Ma confesso che gli ho chiesto di tornare a casa… Adesso però dobbiamo tornare a vivere. Si muore solo da vivi, il titolo del film, è un bellissimo motto per questo periodo. Altrimenti rischiamo di morire senza aver vissuto.

Cosa hai acquistato e cosa invece pensi di aver perso con la quarantena?
Ho scoperto l’importanza di piacermi. Di essere più soft con me stessa. Anche coi lati che non mi piacciono e che ho identificato nella solitudine a due che ho vissuto. Mi sono scoperta più paziente di quanto pensassi. Confesso che adesso che abbiamo ricominciato a uscire, vorrei avere anche solo 10 minuti per stare sola come prima.
Invece ho perso la possibilità di sognare di dire a Ross “prendiamo il primo aereo per Bali”. O “passiamo un mese in Egitto”: era il mio sogno, prima.

Cosa farete quest’estate, tu e Ross?
Aspettiamo di poter tornare a casa, a Londra. Tutti e 4: noi due, cane e gatto. Penso che agosto lo passeremo comunque nella nostra penisola felice… Mi piacerebbe portarlo in Sicilia: insieme non ci siamo mai stati. E anch’io conosco solo Catania e Pantelleria.

Sui set tutto è cambiato. Come è stato il primo giorno e cosa ti manca di più?
I baci e gli abbracci. Non penso solo alle scene d’amore, che comunque mi mancheranno. Mi riferisco proprio allo shock del non poter baciare e abbracciare amici, colleghi, la troupe. Il set è una grande famiglia, e prima il contatto fisico era naturale. Ora non possiamo sfiorarci, abbandonarci… Ma è importante seguire le norme anti Covid. Adesso però mi sento bene. Sono tornata a casa. A respirare… con la mascherina, naturalmente!

Fonte: Amica.it

5 Commenti

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