Alessandra Mastronardi in “One Trillion Dollars”: le interviste

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Per la promozione di “One Trillion Dollars” (alias “Eine Billion Dollar“) Alessandra Mastronardi ha rilasciato delle interviste: l’attrice infatti, nella miniserie di Paramount+, interpreta Franca Vacchi e ha voluto raccontare alcune curiosità sia sul progetto che sul suo personaggio. Alcune interviste, le prime, sono state rilasciate a Berlino il giorno della prima di “One Trillion Dollars”, mentre altre sono state rilasciate a Roma nelle ultime due settimane di novembre:

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LE INTERVISTE A BERLINO

Le videointerviste che Alessandra ha rilasciato a Berlino sono state realizzate venerdì 17 novembre, giorno in cui – come già anticipato – si è svolta la premiere di “One Trillion Dollars” al Kino International di Berlino (alias “Eine Billion Dollar”). Mentre la premiere si è svolta durante la serata, queste videointerviste sono state realizzate durante la mattinata, presso l’Hotel de Rome della capitale tedesca, all’esterno del quale Alessandra ha anche realizzato un servizio fotografico.

Di seguito potete vedere le interviste rilasciate da Alessandra Mastronardi a Berlino:

Die FilmFabrik:

Ecco, di seguito, la traduzione dell’intervista dall’inglese:

Giornalista: Alessandra Mastronardi, che bel nome! Dunque, tu [In “One Trillion Dollars”] interpreti Franca (Vacchi, ndr).

Alessandra: Esatto!

G: Allora, descrivici la giornata tipo di Franca insieme a John Fontanelli (il protagonista della serie, ndr).

A: Oddio (ride) beh. dipende dal periodo a cui ti riferisci. Se parli del primo periodo, ossia dell’inizio della serie, Franca con John è un po’ come una mamma, ma una mamma molto severa, perché deve trasformare un bambino in un uomo, una semplice persona in qualcuno che abbia la capacità e i mezzi per cambiare il mondo, e non è affatto semplice, soprattutto perché John è molto turbolento e ha una personalità molto forte. Man mano che la serie va avanti, però, l’aspetto materno di Franca viene meno e lei diviene non tanto un’amica quanto una sorta di alleata, una persona su cui lui può contare. Lei resta sempre accanto a lui, sostenendolo ma non sovrastando il suo agire, e lasciando dunque a lui la libertà delle sue scelte. Diviene quindi una storia completamente diversa.

G: Se fossi la persona più ricca del mondo, quali sarebbero per te le cose da fare e quelle da non fare?

A: Se io lo fossi o se lo diventassi? (ride), beh questa è la domanda chiave dell’intera serie ed è il quesito che ci siamo posti in tutto il periodo delle riprese. Anche se la prima risposta che tutti darebbero è “Spenderò questi soldi per me, per la mia famiglia, comprerò una casa per mia madre, per le mie zie o mia nonna” e all’inizio ci si vorrebbe fare di tutto [con i soldi], dopo giorni di profonda riflessione probabilmente sceglierei di fare esattamente ciò che hanno fatto Franca e John nella serie: approfondire questioni di enorme importanza da una prospettiva nuova e diversa, partendo dalla cima della piramide: cercherei, per esempio, di cambiare il mercato. Io lavoro per l’Unicef, sono ambasciatrice, quindi vado dove ci sono conflitti e povertà, in paesi che hanno davvero bisogno di aiuti. Quando sei lì, ti rendi conto che tutto è stato fatto dalla diplomazia, dal governo, quindi è necessario lavorare con queste persone e con il loro sistema piuttosto che fare offerte (in denaro, ndr), perché le offerte a un certo punto finiscono. Questo è il punto secondo Franca e John.

G: Come descriveresti John? È un ragazzo di Berlino che va sempre in giro con la sua bici.

A: (ride) un rude bambinone, molto berlinese, molto. Mi piace molto il modo in cui pronunci la parola “Berlin“. John è un giovane carismatico, con un cuore generoso, ma non è solo lui ad essere così: anche Philip (l’attore che lo interpreta, ndr) lo è. Philip ha donato a questo personaggio molta umanità e sono molto orgogliosa di aver lavorato con un essere umano genuino come è lui. Penso che il progetto (“One Trillion Dollarsndr) sia speciale anche grazie a lui.

G: Conoscevi già il libro (“Eine Billion Dollar” di Andreas Eschbach, da cui è tratta la serie, ndr) o te ne hanno parlato in seguito?

A: Avevo già sentito parlare del libro ed ero a conoscenza del fatto che fosse un bestseller negli anni 70′. E quando realizzi che nel 2023 si parla ancora di un libro scritto e uscito negli anni ’70, il cui contenuto è in realtà ancora attuale, forse addirittura molto più attuale oggi che negli anni ’70, comprendi che non è cambiato niente e questo è un aspetto molto negativo, ma allo stesso tempo comprendi che forse questo è il momento giusto per parlare del libro e di certe delicate questioni.

G: Com’è andato il casting? Ho sentito che Cassandra Han si è occupata del casting: dov’eri quando hai saputo per la prima volta di questa serie? Dov’eri quando hai saputo che Paramount+ aveva in cantiere un progetto che forse in questo momento è quello più importante e per il suo genere è molto simile a, non so, James Bond (ti faccio i complimenti per esserne parte)? Come si è svolto tutto il processo del casting?

A: È stato davvero divertente: era agosto, e sai che io sono italiana, quindi in Italia agosto è il mese in cui si parte per le vacanze estive. E non puoi non andare in vacanza ad Agosto.

G: Ferragosto!

A: Esatto, non puoi non trascorrere il Ferragosto in vacanza. Era il 12 agosto, e il 15 sarebbe stato Ferragosto. Io stavo facendo le valigie per andare in vacanza, e mi hanno chiamato (si riferisce ai suoi agenti, ndr) dicendomi che c’era in cantiere questo progetto e che non potevo non fare un provino a – se non sbaglio – Francoforte. Ho risposto che non potevo, che stavo partendo, e mi hanno detto:”No, devi assolutamente leggere il copione“. L’ho fatto, e ho scritto le scene che avremmo poi dovuto girare e mi sembrava davvero interessante, così ho preso l’aereo per Francoforte e ho fatto il provino con Philip e lo straordinario regista Florian (Baxmeyer, ndr) e il giorno stesso sono tornata a casa. È stato fantastico. Ho detto al regista “Anche qualora non venissi scelta, complimenti perché questo progetto è meraviglioso“.

G: Si si, lo è! E oltre a Franca (te) e John (Philip) c’è anche Malcolm McCain: cosa ne pensi di lui, o comunque cosa dovrebbe aspettarsi il pubblico da lui?

A: Non so, perché non vorrei spoilerare nulla, ma Malcom McCain – interpretato da Oliver Masucci – è una persona che ami e odi allo stesso tempo.

G: Molto bene, sei stata molto diplomatica!

A: Eh si! (ride)

G: Ti sei mai chiesta cosa faresti se un giorno diventassi la persona più ricca del mondo, se avessi tu tutti quei soldi?

A: Ovviamente si, e penso che prima di tutto mi comprerei una casa (ride). Ma in ogni caso credo che sarebbe un’enorme responsabilità, perché sono fatta così. Quando si tratta di un’enorme quantità di denaro, non 10, 20, 1000 o 3000 ma molti di più, allora diventa una grande responsabilità. Potrebbe essere una situazione terribile, potresti essere spaventato, proprio come lo è John nella serie. Quindi spero che quel giorno che lo sarò, se mai lo sarò, spero di far parte di una squadra che mi suggerisca di fare la cosa giusta, perché io farei le stesse cose che ha fatto John. Questo è.

G: Gli episodi (della serie, ndr) saranno sei, e tu hai girato in un sacco di posti meravigliosi, qual è stato il tuo giorno di riprese preferito, se ce n’è uno, o quali sono stati i 10 giorni di riprese migliori?

A: Probabilmente il periodo in cui abbiamo girato all’interno del quartier generale della nostra compagnia: quelle sono state le scene più difficili ma allo stesso tempo le più interessanti perché hanno ricostruito tutta la scenografia in uno stabilimento. Ricordo che il primo giorno che eravamo lì non c’era niente, ma quando siamo tornati era tutto meraviglioso ed era incredibilmente bello sentire che ero parte di un progetto per il quale ogni singola persona stava lavorando con tanta cura, a cui credeva davvero: dal supervisore della sceneggiatura al tecnico delle luci, dal truccatore al reparto costumi e al reparto design erano tutti incredibili. Quindi si, penso che quello sia stato il mio periodo di riprese preferito.

G: Puoi dirci brevemente, anche in italiano se vuoi, perché il pubblico dovrebbe guardare la serie?

A: Beh, penso che dovreste guardare “One Trillion Dollars” perché questa serie vi mostra una nuova e differente prospettiva su quanto nel mondo in questo momento sta realmente accadendo. Ma si tratta di qualcosa di realistico, qualcosa che può accadere davvero, non è solo finzione.

G: Grazie mille!

A: Grazie a te! L’ho detto in inglese alla fine!

G: Tranquilla, va benissimo così! Grazie veramente, grande show!

A: Grazie, grazie mille, ciao, buona giornata!

CHV Noticias:

Ecco, anche in questo caso, la traduzione dell’intervista dall’inglese:

Giornalista: Piacere di conoscerti Alessandra, mi chiamo Mariana, ti parlo dal Cile e lavoro per CHV Noticias. Come stai?
Alessandra: Bene, molto molto bene, grazie!
G: Alessandra, raccontaci qualcosa del tuo personaggio in “One Trillion Dollars” cosa fa e quale sarà l’obiettivo del tuo personaggio
A: Il mio personaggio è Franca, lei è come una custode di un’eredità che risale al 1.300 circa e con il passare dei secoli, degli anni, è cresciuta sempre di più in attesa di essere consegnata alla persona perfetta per salvare il mondo secondo un’antica profezia. Franca all’inizio è come una guida per il nostro protagonista, John, interpretato da Philip (Froissant, ndr), poi però diventa una sorta di mentore per lui, un’alleata, una persona insieme a cui Philip può lavorare per raggiungere l’obbiettivo principale: salvare il mondo. Più o meno questa è la trama e ciò che Franca fa. E mi è piaciuto moltissimo interpretarla.
G: Fantastico! Ora mi piacerebbe sapere cosa faresti se avessi tutti quei soldi, dimmi tre cose che compreresti immediatamente:
A: Cosa comprerei immediatamente dici, eh?! Beh, credo che non comprerei nulla, perché sono fatta così: se so che possiedo una gran quantità di denaro, e questo denaro ha un significato, sarei scioccata e probabilmente restia a spenderlo. So che andrebbe così, perché mi conosco. Ho vissuto a Londra per 8 anni e ogni volta che mio padre veniva a trovarmi, per a salutarmi per vedere come stavo, mi lasciava dei soldi, sai com’è, mi diceva:”Questi sono per te, per qualsiasi necessità” oppure “Tieni, ti do un po’ di soldi”. Ecco, di quei soldi io non ho mai speso un singolo penny, euro, pence: non li toccavo mai perché per me avevano un significato, non erano solo soldi. e quando lui tornava lì ritrovava lì dove me li aveva lasciati. Quindi, quando si tratta di un’enorme quantità di denaro, come nel caso dell’eredità che John riceve e per un preciso scopo, non comprerei mai una Ferrari né una villa. Anche perché cosa me ne farei di una Ferrari se il mondo sta per crollare? Dove potrei andare? Che faccio, vado giro per Roma con una Ferrari? Sarebbe stupido. Quindi ecco, non comprerei mai nulla del genere, e probabilmente rimarrei scioccata per un bel po’, esattamente come il protagonista di “One Trillion Dollars”. Direi tipo “Oh no”, cioè anziché dire “Sono davvero fortunata” direi “Oh cavolo!”, qualcosa del genere (ride).
G: Alessandra, vorrei sapere perché hai accettato di far parte di questa serie e cosa ti attrae di questa serie in particolare.
A: Dunque, innanzitutto ho fatto un provino e poi quando ho saputo che ero stata presa ero emozionatissima, perché prima di tutto sono un grande fan dei programma televisivi e delle sceneggiature tedeschi. Penso che qui (in Germania, ndr), in confronto al ​​mio paese (l’Italia, ndr), abbiano più coraggio di parlare di argomenti diversi e senza filtri. Per esempio, noi facciamo ampio uso del politicamente corretto nei nostri programmi e film, qui invece c’è molto realismo, sobrietà, discrezione. E a me piace far parte di una serie tv che riguarda qualcosa che può realmente, assolutamente succedere. Ovviamente in “One Trillion Dollars” abbiamo cambiato i nomi delle aziende più importanti e potenti del mondo, ma queste aziende ma di cui parliamo nella serie esistono veramente: puoi scovarle su internet, se fai una ricerca puoi trovare tutti i loro nomi. Quindi ho pensato “Questo è un progetto che va realizzato, poiché ha molto da dire, e io vorrei farne parte”.
G: Dicci, perché le persone dovrebbero vedere “One Trillion Dollars”?
A: Proprio per questo, perché è una serie tv realistica, con fatti che possono realmente accadere. Certo, magari non ci sarà mai qualcuno che erediterà mille miliardi di dollari, ma spero presto che possa esserci qualcuno, non so, la persona più ricca del mondo che, anziché pensare solo a come evadere le tasse potesse, magari le metta nel posto giusto e cambi la situazione della società in cui viviamo in questo momento.
G: Hai lavorato con Ped Pascal in “The Unbearable Weight of Massive Talent”: lui, come forse saprai, è cileno ed è uno degli attori più importanti per noi_ com’è stata quell’esperienza? C’è qualche aneddoto dal set su di lui che vuoi raccontarci?
A: Mi è piaciuto molto lavorare con Pedro, è un essere umano straordinario, è molto simpatico e sa rendere tutto molto semplice: ero sotto pressione mentre lavoravo con lui perché sai, già da prima di incontrarlo sul set ero una sua grande fan. Mi è piaciuto molto lavorare con lui perché mi faceva sentire sempre estremamente a mio agio, molto rilassata. Rendeva tutto più facile, dovevi solo fidarti di lui e lasciarti andare. È un attore davvero straordinario e una persona fantasica.
G: Benissimo, ora voglio fare un giochino con te e ti chiedo: puoi leggere (e pronunciare correttamente) tre parole in spagnolo? Ti dirò io quali sono!
A: Vai! Sono Italiana, mi piace questo gioco!
G: La prima è questa (Mostra un foglio con scritto “Cachai”)
A: (Mormora: Penso che sia il contrario, giusto?) “Casciài”?
G: “Caciài”! La seconda è questa (Mostra un foglio con scritto “Altiro”)
A: “Altìro”?
G: Ottimo, ottimo! L’ultima è questa (Mostra un foglio con scritto “Bacan”)
A: “Bacàn”?
G: “Bacàn” (mima “esatto” con il capo)
A: Ho vinto! Ma cosa ho detto? Non ho idea di quale sia il significato di queste parole (ride)
G: La prima è tipo “Mi capisci?”, la seconda è tipo “Veloce” e l’ultima è tipo “Qualcosa di molto bello (o interessante, ndr)”
A: Molto bello? “Bacàn”?
G: Esatto, esatto
A: “Bacàn”, sarà un termine che userò! Mi piace molto “Bacàn!”, è semplice da dire! Grazie, è stato fantastico!
G: (ride) Alessandra, per finire vorresti mandare un messaggio al Cile (la popolazione cilena?)
A: Riguardo ai programmi televisivi o in generale? Perché…
G: In generale, in generale
A: Il Cile è in cima alla lista dei paesi che voglio visitare, non vedo l’ora che arrivi quel giorno, penso che imparerò moltissimo sulle varie culture, sul territorio e le persone. Adoro il Cile, quindi non vedo l’ora di venire a visitarlo.
G: Fantastico Alessandra, grazie mille per il tuo tempo
A: È stato un piacere anche per me conoscerti e passare del tempo con te, grazie mille!

Ed ecco qualche video e foto del momento:

Ricordiamo anche che successivamente, nella stessa giornata e sempre a Berlino, Alessandra si è riunita con parte del cast e crew della miniserie – tra gli attori figuravano Philip Froissant e Oliver Masucci – e Andreas Eschbach, scrittore del libro “Eine Billion Dollar” su cui l’omonima miniserie è basata. In questa occasione l’attrice ha posato per alcune foto di rito. Anche in questo caso, vi mostriamo alcune foto e video di questo momento:

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LE INTERVISTE A ROMA

Successivamete alla premiere berlinese di “One Trillion Dollars”, Alessandra è tornata a Roma, dove ha rilasciato un gran numero di interviste per promuovere la miniserie di Paramount+ in Italia. Tutte le interviste si sono svolte presso lo studio della Coming Soon all’interno della sede dell’azienda Anicaflash.
Di seguito vi proponiamo le interviste:

MoviePlayer

Funweek

TvBlog

ComingSoon

Dire.it

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Alessandra ha inoltre rilasciato due interviste in radio. La prima intervista è stata rilasciata in diretta il 1 dicembre nel corso del programma “Catteland” condotto dal celebre Alessandro Catteland e si è svolta all’interno degli studi di Radio Deejay a Milano:

La seconda intervista, andata in onda in diretta il 3 dicembre 2023 durante il programma “Cose che Capital” condotto da Betty Senatore, si è svolta negli studi di Radio Capital a Roma:

Ed ecco anche alcune immagini e video di Alessandra ospite in queste radio:

Infine, ecco anche un paio di video backstage: nel primo si vede Alessandra Mastronardi a Radio Capital, mentre ripete in un perfetto inglese il titolo della sua serie “One Trillion Dollars“. Nel secondo, invece, l’attrice è nello studio di Radio Deejay e scopre lo sfondo desktop del computer dello studio di Catteland:

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